La città dell’utopia è arrampicata sulle colline del Burgerland, nell’Austria più profonda, ai confini con l’Ungheria, tra campi di mais e foreste di pini. Si chiama Güssing, ha quattromila abitanti e un profeta: Rheinard Koch, 46 anni, un ingegnere alto due metri e quattro che giocava a basket nella nazionale austriaca e che ha realizzato il sogno di trasformare il paese dove è nato in un’isola pulita che produce da sé, con quello che la natura gli mette a disposizione, tutta l’energia di cui ha bisogno. Il sole, il legno, il mais, i grassi vegetali, i rifiuti, a Güssing si trasformano in riscaldamento, elettricità, gas, carburante per le auto. Dice Koch: “Certo che è un sistema perfetto, ed è per questo che le grandi lobby non lo vogliono. Parliamo di molti soldi, e molti soldi vuol dire molto potere. Se ogni comunità facesse come noi, quel potere verrebbe meno” ……….
(tratto da http://www.repubblica.it/ di CINZIA SASSO)